ORDINE EQUESTRE
DEL SANTO SEPOLCRO DI GERUSALEMME
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La Diocesi de L'Aquila
La cattedrale, per decreto di papa Alessandro IV del 22 dicembre 1256, è la Chiesa dei Santi Massimo e Giorgio, in piazza del Duomo all'Aquila.
Il territorio è suddiviso in 147 parrocchie.
La provincia ecclesiastica aquilana comprende anche due diocesi suffraganee:
  • Avezzano e
  • Sulmona-Valva.
Le fonti attestano l'esistenza in territorio aquilano di una struttura ecclesiale ben definita sin dal I secolo: erano infatti già sedi vescovili le antiche città di Amiterno e Forcona (l'odierna Civita di Bagno), che attorno al 1230 si fusero con altri borghi, dando vita alla città dell'Aquila
Cattedrale San Massimo e Giorgio l'Aquila

Gli elenchi dei vescovi sono incompleti: per la sede di Amiterno si tramandano i nomi di Vittorino, martire sotto Nerva, Castorio, citato da Gregorio Magno, Ceteo, martirizzato dai Longobardi di Ambone, e Leonzio, fratello di papa Stefano II; per Forconio si ricordano Ceso, che ospitò papa Giovanni XII e l'imperatore Ottone I quando si recarono nella città sabina per onorare il corpo di san Massimo, Raniero, lodato da papa Alessandro II, e Berardo da Padula, vescovo dal 1252, che qualche anno dopo sarebbe divenuto primo presule dell'Aquila.

L'erezione della diocesi dell'Aquila coincide infatti con la traslazione della diocesi di Forconio: accogliendo le istanze delle autorità civili aquilane, con bolla del 22 dicembre 1256, papa Alessandro IV concesse al centro di recente fondazione lo status di città e la dignità episcopale e ordinò il trasferimento della sede di Forcona, con tutti i suoi onori e i suoi diritti, nella chiesa cattedrale intitolata ai Santi Massimo e Giorgio; con privilegio del 20 febbraio del 1257 il pontefice definì i confini della diocesi.

Nel 1818 papa Pio VII e il re delle Due Sicilie Ferdinando I conclusero il concordato che decretò la soppressione della sede vescovile di Cittaducale (per la deficienza delle rendite) e l'annessione del suo territorio alla diocesi dell'Aquila.

Per premiare la devozione alla persona del pontefice della sua popolazione e le benemerenze del vescovo Luigi Filippi, con lettera apostolica del 19 gennaio del 1876 papa Pio IX insignì la sede aquilana della dignità arcivescovile, pur mantenendola nell'immediata soggezione alla Santa Sede.

In ossequio alle nuove disposizioni del Concilio Vaticano II, con la lettera apostolica Cum cognitum (15 agosto 1972), papa Paolo VI elevò la sede arcivescovile dell'Aquila a sede metropolitana e insignì l'allora vescovo Costantino Stella del titolo di metropolita della nuova provincia ecclesiastica comprendente, oltre alla diocesi dell'Aquila, quelle suffraganee dei Marsi (con sede ad Avezzano) e di Valva e Sulmona.

Con il decreto Quo aptius del 21 giugno del 1976 emanato dalla Congregazione per i Vescovi, dopo la rettifica dei confini concordata con la diocesi di Rieti, l'arcidiocesi dell'Aquila ha subito un ultimo e definitivo riassetto territoriale: le 25 parrocchie che formavano l'antica diocesi di Cittaducale sono state accorpate alla diocesi di Rieti, mentre 21 parrocchie già reatine sono state assegnate alla diocesi dell'Aquila.

Nel 2006 la diocesi dell'Aquila ha celebrato la ricorrenza del 750° anniversario della sua fondazione.
La cattedrale, il palazzo arcivescovile e molte chiese dell'Aquila e dintorni hanno subito danni a causa del terremoto dell'Aquila del 6 aprile 2009.

San Massimo, patrono principale della città e arcidiocesi metropolitana di L'Aquila, nacque nell'antica città di Aveia (dintorni dell'Aquila) nella prima metà del secolo III (228?). Pare che sia nato in una famiglia cristiana come dimostra il suo stato di aspirante al sacerdozio, le reliquie di suo padre, anch'egli Massimo, e la sua stessa deposizione davati al Prefetto di Aveia.

Durante la persecuzione di Decio che durò dall'ottobre deel 249 al novembre del 251 fu martirizzato. Da una "Passio" si sa che dopo varie interrogazioni del Preside della città e le risposte di fedeltà a Gesù Cristo venne disteso sull'eculeo e per lungo tempo torturato. La lunga tortura non servì a nulla. Il preside per dissuaderlo addirittura arrivò a promettergli sua figlia Cesaria come sposa. Il preside esasperato ordinò che fosse gettato dal picco più alto che si chiamava Circolo e Torre del Tempio.

Forse fu a cusa di questo martirio la città di Aveia (oggi Fossa) divenne sede vescovile. Alla distruzione di Aveia le reliquie vennero portate in una città vicina "Civitas Sancti Maximi" e fu qui che il 10 giugno del 956 l'imperatore Ottone I il Grande e il papa Giovanni XII vennero per venerare le reliquie del nostro Santo. Nel 1256 la sede vescovile e le reliquie vennero spostate nella città dell'Aquila appena sorta e vennero messe nella nuova Cattedrale sempre a lui dedicata.

La festa si celebra il 10 giugno di ogni anno.

 

ARCIVESCOVO: S.E. Mons. GIUSEPPE MOLINARI
 
 
 
 
 
 

I

tel.: 086222523 - fax 0862482394
VIA Leopoldo Cassese, 67100 Coppito-L'Aquila
 
VESCOVO AUSILIARE:
S. E. Mons. Giovanni D'Ercole
 
ARCIVESCOVO EMERITO
S.E. Mons. Giuseppe Molinari
c/o residenza universitaria San Carlo
via Leopoldo Cassese, 67100 Coppito-L'Aquila
0862361179 fax 0862295389

Indirizzo della Curia: 
loc. Campo di Pile s.n 
Tel. 0862332301
Fax 0862332321

Dati relativi alla diocesi:
Patrono: S. Massimo Levita e Martire
Superficie: 1516 Kmq
Abitanti: 117.413
Parrocchie: 148

Sacerdoti secolari incardinati: 118
Sacerdoti secolari non incardinati: 19
Sacerdoti regolari: 52
Diaconi permanenti:8
Religiose:225

 

 

 
“.. lo zelo alla rinuncia in mezzo a questa società di abbondanza, il generoso impegno per i più deboli ed i non-protetti,la lotta coraggiosa per la giustizia e la pace, sono le caratteristiche dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro.."
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