Il territorio diocesano è suddiviso in 70 parrocchie che coprono 44 comuni molisani,  38 in provincia  di Campobasso e 6 in  quella di Isernia. 
            
              
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                Cattedrale di Campobasso  | 
               
             
                          L'arcidiocesi di Boiano fu eretta nell'XI secolo e il primo vescovo noto di  Boiano è menzionato nel 1061 da Uldarico arcivescovo di Benevento, senza  indicazione del nome. 
                          Il 29 giugno 1927 assunse il nome di diocesi di Boiano-Campobasso, l'11 febbraio 1973 la diocesi, già suffraganea di Benevento, fu elevata al  rango di arcidiocesi e il 21 agosto 1976 fu ulteriormente elevata ad arcidiocesi  metropolitana. 
                          Il 27 febbraio 1982 ha  assunto il nome attuale. 
            Santissima Trinità 
            Martirologio Romano: Solennità della santissima e indivisa Trinità, in cui professiamo e   veneriamo Dio uno e trino e la Trinità nell’unità.  
            La solennità della Santissima Trinità è la festa del "Dio unico in   Tre Persone". Con questo è già detto tutto, ma tutto resta ancora da capire,   accogliere con amore, adorare nella contemplazione. Il tema ha una importanza   centrale sul fronte missionario. Si afferma, con facilità, che tutti i popoli -   anche i non cristiani - sanno che Dio esiste e che anche i 'pagani' credono in   Dio. Questa verità condivisa – pur con alcune differenze, riserve e la necessità   di purificare immagini e rapporti - è la base che rende possibile il dialogo fra   le religioni, e in particolare il dialogo fra i cristiani e i seguaci di altre   religioni. Sulla base di un Dio unico comune a tutti, è possibile tessere   un'intesa fra i popoli in vista di azioni concertate a favore della pace, in   difesa di diritti umani, per la realizzazione di progetti di sviluppo e crescita   umana e sociale. Su questo fronte abbiamo visto gesti coraggiosi e positivi di   intesa e collaborazione, promossi anche da grandi Papi, come Giovanni XXIII,   Paolo VI, Giovanni Paolo II; ma sempre nella chiara consapevolezza che tutto   questo è soltanto una parte dell'azione evangelizzatrice della Chiesa nel   mondo. 
               
              Per un cattolico l'orizzonte di relazioni fondate sull'esistenza   di un Dio unico non è sufficiente, e tanto meno lo è per un missionario   cosciente della straordinaria rivelazione ricevuta per mezzo di Gesù Cristo,   rivelazione che abbraccia tutto il mistero di Dio, nella sua unità e trinità. Il   Vangelo che il missionario porta al mondo, oltre a rafforzare e perfezionare la   comprensione del monoteismo, apre all'immenso, sorprendente mistero del   Dio-comunione di Persone. La parola 'mistero' è da intendersi più per ciò che   rivela che per quello che nasconde. In questa materia è meglio lasciare la   parola ai mistici. Per S. Giovanni della Croce "c'è ancora molto da approfondire   in Cristo. Questi infatti è come una miniera ricca di immense vene di tesori,   dei quali, per quanto si vada a fondo, non si trova la fine; anzi in ciascuna   cavità si scoprono nuovi filoni di ricchezze". Rivolgendosi alla Trinità, S.   Caterina da Siena esclama: "Tu, Trinità eterna, sei come un mare profondo, in   cui più cerco e più trovo, e quanto più trovo, più cresce la sete di cercarti.   Tu sei insaziabile; e l'anima, saziandosi nel tuo abisso, non si sazia, perché   permane nella fame di te, sempre più te brama, o Trinità eterna". 
               
            La   rivelazione cristiana del Dio trino offre parametri nuovi sul mistero di Dio.   Sia in se stesso, sia nei suoi rapporti con l'uomo e il creato, come pure per le   relazioni fra le persone umane. Un anonimo ha trasmesso il seguente dialogo,   scarno ma essenziale, tra un musulmano e un cristiano. 
            - Diceva un musulmano:   "Dio, per noi, è uno; come potrebbe avere un figlio?" 
            - Rispose un cristiano:   "Dio, per noi, è amore; come potrebbe essere solo?" 
            Si tratta di una forma   stilizzata di 'dialogo interreligioso', che manifesta una verità fondamentale   del Dio cristiano, capace di arricchire anche il monoteismo ebraico, musulmano e   delle altre religioni. Infatti, il Dio rivelato da Gesù (Vangelo) è soprattutto   Dio-amore (cf. Gv 3,16; 1Gv 4,8). È un Dio unico, in una piena comunione di   Persone. Egli si rivela a noi soprattutto come un "Dio misericordioso e pietoso"   (I lettura); "Dio ricco di misericordia" (Ef 2,4). 
             
            È questo il vero volto   di Dio che tutti i popoli hanno il diritto e il bisogno di conoscere * dai   missionari della Chiesa. Per questo, afferma il Concilio, "la Chiesa   pellegrinante è missionaria per sua natura, in quanto essa trae origine dalla   missione del Figlio e dalla missione dello Spirito Santo, secondo il progetto di   Dio Padre" (Ad Gentes 2). Nei primi numeri dello stesso Decreto il Concilio   spiega l'origine e il fondamento trinitario della missione universale della   Chiesa, offrendo, tra l'altro, una delle più alte sintesi teologiche di tutto il   Concilio.  
            San Bartolomeo Apostolo  
            Primo secolo dell’èra   cristiana  
            Apostolo martire nato nel I secolo a Cana,   Galilea; morì verso la metà del I secolo probabilmente in Siria. La passione   dell'apostolo Bartolomeo contiene molte incertezze: la storia della vita, delle   opere e del martirio del santo è inframmezzata da numerosi eventi leggendari.Il   vero nome dell'apostolo è Natanaele. Il nome Bartolomeo deriva probabilmente   dall'aramaico «bar», figlio e «talmai», agricoltore. Bartolomeo giunse a Cristo   tramite l'apostolo Filippo. Dopo la resurrezione di Cristo, Bartolomeo fu   predicatore itinerante (in Armenia, India e Mesopotamia). Divenne famoso per la   sua facoltà di guarire i malati e gli ossessi. Bartolomeo fu condannato alla   morte Persiana: fu scorticato vivo e poi crocefisso dai pagani. La calotta   cranica del martire Bartolomeo si trova dal 1238 nel duomo di San Bartolomeo, a   Francoforte. Una delle usanze più note legate alla festa di San Bartolomeo é il   pellegrinaggio di Alm: la domenica prima o dopo San Bartolomeo, gli abitanti   della località austriaca di Alm si recano in pellegrinaggio a St. Bartholoma,   sul Konigssee, nel Berchtesgaden. I primi pellegrinaggi risalgono al XV secolo e   sono legati allo scioglimento di un voto perché cessasse un'epidemia di peste. 
            Patronato: Diocesi Campobasso-Boiano 
             
            Etimologia: Bartolomeo = figlio del valoroso, dall'aramaico 
             
            Emblema: Coltello  
            Martirologio Romano: Festa di san Bartolomeo Apostolo, comunemente identificato con   Natanaele. Nato a Cana di Galilea, fu condotto da Filippo a Cristo Gesù presso   il Giordano e il Signore lo chiamò poi a seguirlo, aggregandolo ai Dodici. Dopo   l’Ascensione del Signore si tramanda che abbia predicato il Vangelo del Signore   in India, dove sarebbe stato coronato dal martirio.  
            Non è di quelli che accorrono appena chiamati, anche se poi sarà   capace di donarsi totalmente a una causa; ha le sue idee, le sue diffidenze e i   suoi pregiudizi. I vangeli sinottici lo chiamano Bartolomeo, e in quello di   Giovanni è indicato come Natanaele. Due nomi comunemente intesi il primo come   patronimico (BarTalmai, figlio di Talmai, del valoroso) e il secondo come nome   personale, col significato di “dono di Dio”. 
  Da Giovanni conosciamo la storia   della sua adesione a Gesù, che non è immediata come altre. Di Gesù gli parla con   entusiasmo Filippo, suo compaesano di Betsaida: "Abbiamo trovato colui del quale   hanno scritto Mosè nella Legge e i Profeti, Gesù, figlio di Giuseppe di   Nazareth". Basta questo nome – Nazareth – a rovinare tutto. La risposta di   Bartolomeo arriva inzuppata in un radicale pessimismo: "Da Nazareth può mai   venire qualcosa di buono?". L’uomo della Betsaida imprenditoriale, col suo “mare   di Galilea” e le aziende della pesca, davvero non spera nulla da quel paese di   montanari rissosi. 
  Ma Filippo replica ai suoi pregiudizi col breve invito a   conoscere prima di sentenziare: "Vieni e vedi". Ed ecco che si vedono: Gesù e   NatanaeleBartolomeo, che si sente dire: "Ecco davvero un Israelita in cui non   c’è falsità". Spiazzato da questa fiducia, lui sa soltanto chiedere a Gesù come   fa a conoscerlo. E la risposta ("Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto   quando eri sotto il fico") produce una sua inattesa e debordante manifestazione   di fede: "Rabbi, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!". Quest’uomo   diffidente è in realtà pronto all’adesione più entusiastica, tanto che Gesù   comincia un po’ a orientarlo: "Perché ti ho detto che ti ho visto sotto il fico   credi? Vedrai cose maggiori di questa". 
  Troviamo poi Bartolomeo scelto da   Gesù con altri undici discepoli per farne i suoi inviati, gli Apostoli. Poi gli   Atti lo elencano a Gerusalemme con gli altri, "assidui e concordi nella   preghiera". E anche per Bartolomeo (come per Andrea, Tommaso, Matteo, Simone lo   Zelota, Giuda Taddeo, Filippo e Mattia) dopo questa citazione cala il silenzio   dei testi canonici. 
            Ne parlano le leggende, storicamente inattendibili.   Alcune lo dicono missionario in India e in Armenia, dove avrebbe convertito   anche il re, subendo però un martirio tremendo: scuoiato vivo e decapitato.   Queste leggende erano anche un modo di spiegare l’espandersi del cristianesimo   in luoghi remoti, per opera di sconosciuti. A tante Chiese, poi, proclamarsi   fondate da apostoli dava un’indubbia autorità. La leggenda di san Bartolomeo è   ricordata anche nel Giudizio Universale della Sistina: il santo mostra la pelle   di cui lo hanno “svestito” gli aguzzini, e nei lineamenti del viso, deformati   dalla sofferenza, Michelangelo ha voluto darci il proprio autoritratto 
              
            ARCIVESCOVO: S.E. Mons. GIANCARLO MARIA BREGANTINI 
            
              
                | Superficie in Kmq*:  | 
                1.120 | 
               
              
                | Abitanti**:  | 
                125.892 | 
               
              
                | Parrocchie**:  | 
                69 | 
               
              
                | Numero dei sacerdoti secolari*:  | 
                57 | 
               
              
                | Numero dei sacerdoti regolari*:  | 
                42 | 
               
              
                | Numero dei diaconi permanenti*:  | 
                7 | 
               
             
             Indirizzo  della Curia: 
              Via Mazzini, 76 
              86100 Campobasso (CB)
               
              Recapiti: 
              Tel. 0874 60149 - 0874 60694 
              Fax. 0874 60149  
              E-mail: arcidiocesi@aliseo.it 
              Sito diocesano (web diocesi)  
             
            (*)i dati diocesani tratti dall'Annuario Pontificio, edizione 2009  
              (**) Totale dei dati diocesani desunti dall'archivio dell'Istituto Centrale   per il sostentamento del clero, aggiornamento mensile            |